Araldo Camici Il fragore del mare

Oltre i vetri tutto è come allora, il  grande prato, il bosco, il ricamo velato dei monti. La nebbia della notte ha allentato la morsa, uno spettro di luna  sta lasciando il  posto al sole. Cade un timido nevischio. In una metamorfosi lenta, il verde degli abeti si confonde con l’ambra dei tetti, il rosa del selciato  con il rosso pompeiano  delle mura oltre la siepe. La natura si diverte così, ieri sul lago,  col trascorrere delle ore, l’ acqua è passata  dal verde marcio del mattino  al grigio nerastro della sera…

Dall’episodio esce annientata. Consigliata dalle amiche, fa quello che non aveva mai fatto, usa creme sofisticate per le rughe, si trucca quanto può e, a rischio di apparire buffa, indossa abiti giovanili. Per acquistare agilità, si iscrive a un corso di training nella palestra vicina. Ne esce rigenerata. Specchiandosi, si vede quella di un tempo, anche più interessante. Lo spirito ne trova giovamento, è piena di iniziative.
Un’amica la esorta a cambiare registro e le propone una vacanza: “Vieni con me. È un pacchetto da non perdere. A un prezzo stracciato, dieci giorni servite e riverite in paesi ameni, spiagge da sogno.” Senza farsi pregare parte. Si diverte moltissimo, quando torna è un’altra.
L’umore è alle stelle. La stessa amica ogni sabato va a ballare in una balera di lusso e non pena molto per convincerla a seguirla. Decisa a dare un nuovo taglio alla vita, tira fuori gli abiti più eleganti e i più scollacciati, rinfresca le sue doti di ballerina e meravigliando sé stessa e gli altri, si scatena nelle ultime danze alla moda. Viene addirittura premiata. Ciò le fa rivivere il passato. Con il povero Alberto ha vinto campionati nazionali, ne conserva le medaglie. La coscienza è tranquilla, lui voleva vederla felice, di lassù approverà.