Leandro Castellani Occhi da cinema

Fra memoria e invenzione questo singolare romanzo familiare narra la vicenda patetica, a tratti umoristica, di Lucio Mario Dani, giovane attore in cerca di gloria, coinvolto e travolto nelle spire del cinema muto. Ma il romanzo intreccia in perfetta unità storie diverse, quelle del giovane aspirante-divo e quella dei "miti del muto", in un ardito e divertente pastiche che inoltre getta uno sguardo scanzonato e un po' inconoclasta su alcune pagine del cinema italiano. Un viaggio disincantato fra i fragili miti del cinema di ieri e di oggi. Arricchito da indimenticabili figurine familiari, osservate e ritratte, a loro volta, con "occhi da cinema".

Ne parlava di rado, a intervalli molto sporadici, talora sollecitato dalla moglie o dai figli, talora da un amico. Della sua avventura con il cinema. Ma odiarla, non doveva odirarla. Mostrava con innegabile orgoglio le belle foto che lo ritraevano giovane nelle vesti sommare di Robinson Crusoe, quell'espressione spavalda, il mento proteso un po' in avanti e una luce ironica negli occhi grigioazzurri...